mercoledì 25 maggio 2016

NOSTRA ITALIA: ISTRUZIONI PER L'USO

Fu così che il 25 maggio 2016, ci ritrovammo in una selva oscura, che la diritta via era smarrita.
Ah, povera Italia, un tempo ricca di πάθος, cultura, arte genuina, politica rispettabile e ambita gestione.
Migliore al mondo millenni orsono, sempre peggiore nel corso dei secoli, malata e penalizzata per lo scarso comportamento ed esile personalità.
Leonardo ci salvò, Dante forse, semmai Leopardi.
Chiunque fosse passato di lì si sarebbe fatto una scorpacciata di cozze qua e là per poi abbandonare la nave, cosa c'è di male? È infondo cosa di tutti interessarsi a ciò che conviene per poi perdere l'interesse quando un filo di convenienza più non c'è.
Dunque, ci scavalcò la Germania, la Francia, l'Inghilterra, via via qualunque tipo di concorrenza rubò il pane dalle nostre mani e la speranza e la tecnologia e l'arte.
La cultura fu l'unica cosa che ci rimase, ma anch'essa, sentendosi sola, scappò a gambe levate nelle braccia del progresso.
Così, in preda all'ignoranza rendemmo possibile l'ascesa di uomini folli al potere, via via l'ascesa degli uomini "Dalle auto blu" e dai sorrisi SOCIAL-isti.
Niente di meglio che un selfie incoraggiante per aumentare il Pil e recuperare un debito plurimiliardario che ci affossa da tempo.
Ma ciò da noi è stato permesso, nient'altro che da noi, che ci sta bene, ci sta tanto bene farci pigliare in giro, basarci sulle apparenze e giudicare il monaco dall'abito, farci rubare gli spiccioli dal fondo della tasca e non ne vogliamo sapere di morire della patria come invece si faceva un tempo, non ne vogliamo sapere di ribellarci e smetterla di nominare e far nominare l'Italia "Buffona".

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