mercoledì 1 giugno 2016

ESTATE INVERNALE

Passo dopo passo, tempesta dopo tempesta, incombe l'estate.
Termina il periodo scolastico in cui ci si alza controvoglia sfilando lentamente il piumone caldo, si defila la stagione fredda e secca per lasciare il posto all'afa e all'umidità.
Mi affaccio dalla finestra e penso, sono libero e nudo mentre faccio un profondo tiro di lucky strike blu, mentre il mio corpo non ha i brividi e non ha i muscoli tesi e ha la mente sgombra.
Sono qui, immobile mentre guardo il panorama, non sono felice. Sento la mancanza del tepore domestico, delle risate tra amici trasferitisi nelle località marittime, della birra il mercoledì sera.
Sento che il mare e la gente saranno solo di passaggio, una storia estiva non farà altro che farmi perdere la testa per poi essere bocciato all'esame, in ogni caso ci starò male per entrambe le cose e i miei ormoni esploderanno e il mio stomaco si contorcerà fin quando non suoneranno le campane d'autunno. Odo, odo il il fruscìo dello scirocco, delle foglie dei sempreverdi che mi chiedono quanto ne possa valere la pena interrogarsi sul senso della vita se all'estate spetta il compito di indurre l'essere alla distrazione.
Proprio ora, mentre sono spoglio, denudato dei miei pensanti maglioni di lana e delle felpe e delle giacche, mi chiedo perchè l'estate mi debba far soffrire, mi chiedo perchè il mio cervello continui ad andare controcorrente e perchè ogni magnifica estate mi sembra di tremare come fosse inverno.